141 – Giovanna (2012)

141 – Giovanna (2012)

Giovanna è una donna malata di SLA
E da due anni è sdraiata in un letto
Ama la vita. È tutto quello che sa
Ringrazia Dio che batte il cuore nel petto
Non so se è felice, forse è arrabbiata
Ma so per certo che non è disperata
È inchiodata a quel letto come a una croce
E senza parole fa sentire la sua voce!

Vedi…

Lei non può muoversi. Non può camminare. 
Non può lavorare, né aprire le sue mani. 
Non può parlare. Non può gridare. 
Non può far niente ma crede nel domani. 
E tu che puoi muoverti che puoi camminare 
Che puoi lavorare e ti puoi anche lamentare 
Tu che puoi scrivere, che puoi parlare. 
Tu che puoi tutto e non sai che cosa fare 
Giovanna è più forte di noi 
Anche se è inchiodata nel letto 
Perché riesce a dire “sì”!

Giovanna è una donna che nella sua vita
Ne ha vissute tante, e qualcuna la racconto
Ha cresciuto 6 figli, e non senza fatica
Per ciascuno ha pregato perché diventasse santo
Un giorno dei ladri le hanno ucciso il marito
Per quattro cose che teneva nel suo ufficio
A 40 anni si è data da fare
Si è privata di tutto per i figli da allevare.

Ed ora…

Lei non può muoversi. Non può camminare. 
Non può lavorare, né aprire le sue mani. 
Non può parlare. Non può gridare. 
Non può far niente ma crede nel domani. 
E tu che puoi muoverti che puoi camminare 
Che puoi lavorare e ti continui a lamentare 
Tu che puoi scrivere, che puoi parlare. 
Tu che puoi tutto e non riesci a ringraziare 
Giovanna è più forte di noi 
Anche se è inchiodata nel letto 
Perché riesce a dire “sì”!

Per lei posso fare poco / Non posso toglierle il dolore 
Né fare finta che sia un gioco / Solo starle più vicino 
Vorrei avere il suo sguardo / Sulle persone e sul mondo

Lei non può muoversi. Non può camminare. 
Non può lavorare. Aprire le sue mani. 
Non può parlare. Non può gridare. 
Non può far niente ma crede nel domani.

 

 

Testo e accordi

Un pensiero su “141 – Giovanna (2012)

  1. Fin da quando ho cominciato a scrivere canzoni mia mamma mi ha sempre chiesto di dedicarle una canzone. Dopo più di vent’anni finalmente ci sono riuscito. Probabilmente non era la canzone che si aspettava e risente molto della sua situazione attuale, ma quando l’ha sentita la prima volta mi ha detto “Grazie” (detto da lei ha un valore enorme), e ogni volta che qualcuno va a trovarla – ed io sono presente – mi chiede di cantarla.

Lascia un commento