Tu sai tutto di me, Tu mi conosci… e mi scruti… Penetri da lontano i miei pensieri… e mi scruti… Quando mi siedo, quando mi alzo, quando cammino, quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie.
La mia parola non è ancora sulla lingua / e tu già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi / e su di me poni la tua mano. Stupenda per me la tua saggezza, / troppo alta, e io non la comprendo. Dove andare lontano dal tuo spirito, / dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, tu sei là, se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano / e mi afferra la tua destra.
Tu sai tutto di me, Tu mi conosci… e mi scruti… Penetri da lontano i miei pensieri… e mi scruti… Quando mi siedo, quando mi alzo, quando cammino, quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie.
L’oscurità mi copra ed intorno a me / ci sia soltanto notte… Ma le tenebre per te non sono oscure / e la notte è chiara come il giorno; Sei tu che hai creato le mie viscere / e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, per il tuo prodigio; / Soltanto tu mi conosci fino in fondo. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, I tuoi occhi mi hanno visto quand’ero informe… E tutto era già scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, / quando ancora non ne esisteva uno.
Tu sai tutto di me, Tu mi conosci… e mi scruti… Penetri da lontano i miei pensieri… e mi scruti… Quando mi siedo, quando mi alzo, quando cammino, quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, / quanto grande il loro numero se li conto sono più della sabbia, / se li credo finiti, con te sono ancora. Se Dio sopprimesse i peccatori! / Allontanatevi, uomini sanguinari! Essi parlano contro di te con inganno: / insorgono con frode. Non odio, forse, quelli che ti odiano e non detesto i tuoi nemici? Li detesto con odio implacabile come se fossero miei nemici! Se percorro una via di menzogna / guidami sulla via della vita.
Tu sai tutto di me, Tu mi conosci… e mi scruti… Penetri da lontano i miei pensieri… e mi scruti… Quando mi siedo, quando mi alzo, quando cammino, quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie.
E adesso? / Cosa potresti fare? Adesso… / Che non hai altri impegni Puoi pensare solo a te Potresti / inventare qualcosa qualche cosa di nuovo qualche cosa che sai che non hai provato mai
Oppure Fare finta di niente Restare / con lo sguardo un po’ un assente Sdraiato lì / Che guardi in sù / Il cielo blu…. Non basta… / E ti senti un po’ solo Ti manca / quel qualcosa che rende tutto meraviglioso.
E adesso? / ti sei perso per strada? e forse / stai cercando una scusa per andare via d qua.. Vorresti / Saper fare magie Ma non puoi e non sai come E con una bacchettasi può fare per cambiare Cancellare col tocco per provare a rimediare Tutto quello che non va atutto quello che non va E invece Tutto è come è sempre stato Non esiste un rimedio Tutto ti ricorda ancora Ti accorgi / Che non puoi farci niente Tutto insiste e non si stanca Mentre c’è chi / Guarda da giù / Il cielo blu… E Ti sfotte / E ti ride alle spalle Contento / che hai già rotto il vaso E non hai rimediato..
Ma in fondo / Non ci provi nemmeno Tra l’altro / un altro giorno è passato Cosa hai combinato in più? Ed ecco / che ti è tutto più chiaro All’improvviso si è spaccato e ti senti sbagliato Hai toppato un’altra volta per il male che hai dato E non sai che cosa fare Non ti riconosci più Non ti riconosci più E adesso Guarda cosa hai combinato vuoi raccogliere i cocci Guarda che non c’è rimedio Adesso / puoi andartene via… Guarda che non puoi andare via Spegnerti un po’ / Tanto quel blu / è sempre lassù… Ma basta! / Questa è un’altra bugia Che hai detto / per nascondere il danno E pararti un po’ il culo…
Piccolo Giovanni che vedi il tuo Signore con gli occhi dell’amore, con gli occhi dell’amore. Per la conversione di tutti i peccatori offri il tuo dolore, offri il tuo dolore.
Sei nata il 14 marzo / hai visto la luce a Caserta tuo padre, un buon maresciallo / era lì con il suo reggimento. Tua madre già non ti voleva / ti ha privato del latte materno, e poi regole fin da piccina / senza carezze.
A Milano hai trovato calore / nell’abbraccio di umili suore E a un Gesù dalla croce deposto / volevi donare il tuo cuore. Ma a casa eri sempre piu sola / non avevi amiche o compagni se non qualche bestiola e dei fiori / della terrazza.
Piccolo Giovanni che vedi il tuo Signore con gli occhi dell’amore, con gli occhi dell’amore. Per la conversione di tutti i peccatori offri il tuo dolore, offri il tuo dolore.
Poi a Monza fino a sedici anni / in un collegio stimato e importante. Ti piaceva studiare in quel posto / ma dovesti andare distante. Seguisti tuo padre a Firenze, / e lì conoscesti l’amore. Ma tua madre non era d’accordo. / e qul sogno spezzò.
Un giorno mentre camminavi / per le strade, a braccetto alla mamma, fosti colpita alla schiena / da una spranga di ferro massiccio: un ragazzo fuori di testa, / non sapeva che cosa faceva, lesionò la tua spina dorsale / e la tua vita cambiò.
Piccolo Giovanni che vedi il tuo Signore con gli occhi dell’amore, con gli occhi dell’amore. Per la conversione di tutti i peccatori offri il tuo dolore, offri il tuo dolore.
A Viareggio, dopo qualche anno / ti trovasti bloccata in un letto non saresti mai più guarita / e pensavi che fosse finita. La vita offristi a Dio / perché salvasse le anime, tutte Non sapevi che aveva su te / un grande progetto.
Accadde che un venerdì santo / a mezzogiorno del 23 Aprile cominciò a parlare al tuo cuore / e divenne un compagno fedele. Ti mostrò la sua vita terrena / tu scrivesti tutti quel che vedevi. Quell’Opera è un grande dono / per l’umanità.
Piccolo Giovanni che vedi il tuo Signore con gli occhi dell’amore, con gli occhi dell’amore. Per la conversione di tutti i peccatori offri il tuo dolore, offri il tuo dolore.
Ho davanti un tavolo / e non mica un albero se tu ci vedi un albero / mi sembra un po’ balordo… è un tavolo di plastica / non è mai stato un albero e non può mica esserlo / anche se tu non sei d’accordo
Se ho una mela in mano / e tu dici che è una pera dobbiamo un po’ capirci / su cosa è la realtà Il pensiero è un’opinione / su cui si può discutere ma una mela è sempre una mela / che da un albero cadrà
Ora mi vieni a dire / che il fuoco è un’idea Ma se ci metti su la mano / ti scotterai comunque e se mi vieni a dire / che puoi volare senza ali se salti in un burrone / farai una brutta fine
Io adesso son seduto / che suono la chitarra ed intanto invento / per te questa canzone il tavolo che uso / per appoggiarci il foglio è solo un oggetto / con o senza approvazione
non ha per niente un’anima / e non ha neanche il pensiero è un oggetto inanimato / e una cosa materiale ma tu vuoi convincermi / che potrebbe essere un albero se solo lo volesse / o se tu lo credi tale.
Mentre guardo questo tavolo / che dici essere un albero Non ho più voglia di discutere / e quindi me ne vado E tu stai festeggiando e giá gridando al mondo Che tutti i tavoli di plastica possono esser quel che vogliono…
Ti mando a quel paese! Sai dove si trova? Se prosegui dritto su questa strada troverai un incrocio a destra le delusioni davanti l’oblio tu vai a sinistra che è dove ti mando io.
Se nessuno ti ci ha mai mandato è un posto che tu devi visitare. Ti troverai bene e a tuo agio con persone che son tali e quali a te. Non ti preoccupare se è affollato c’è parcheggio anche in pieno centro. Vitto e alloggio sempre assicurato Non si paga, anzi se vuoi vieni pagato
Ti mando a quel paese…
Il mio invito è del tutto personale ed arriva dal profondo del mio cuore. È un consiglio per poterti aiutare a trovare la tua giusta dimensione Vuoi una mappa? un disegno con la strada? Vuoi un taxi? Adesso te lo chiamo! Cosa aspetti? Un passo dopo l’altro.. Hai dei dubbi? vuoi che sia più chiaro?