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Una notte così

Una notte così

Se guardando il cielo, e guardandolo bene
Una notte non riuscissi a trovare una stella
Non ti preoccupare! È questione di ore
È dietro l’orizzonte che aspetta solo di arrivare
In un momento in cui potrà brillare
Quasi come il sole e avere per sé
Tutto quell’immenso che avrai davanti a te

E quando l’alba gli dirà di andare
Attenderà un poco per tornare la notte dopo.
E potranno passare anche interi millenni,
Ma scrutando il cielo, sai che la potrai trovare:
È un poco più a Nord, lontano dal mare
Ha fatto la sua casa in una costellazione
Che non ha ancora un nome

In una notte così non ci sono pensieri
Che puoi controllare, li devi lasciare andare
Perché una notte così fa fatica a tornare.
In una notte così non esiste più ieri
E sai cosa fare? Ti devi lasciare andare
E se chiamerai io arriverò

Ma da quella stella, e certo tu lo sai,
Sei osservata come se fossi un diamante raro
E nei giorni di pioggia, tra le nuvole scure
Tu non ci pensi, ma lei è là dietro che ti cerca
Cerca il tuo volto, manda segnali nello spazio
E se ascolti bene puoi sentirla anche cantare
Una canzone che ha scritto per te…

In una notte così…

È una notte così
Fatta di una stella
Che cerca una Terra
Da illuminare
E quella terra sei tu

 

 

 


Posto al sole

Posto al sole

Sai cosa c’è che mi fa star bene quando penso a te,
che nessuno a questo mondo mi potrà portare via:
mi son ritagliato un posto al sole proprio al centro del tuo cuore,
e non puoi farci proprio niente e io non voglio andare via.

Passano i mesi, le estati, gli inverni
lontano da te.
Passano i giorni, i minuti, i secondi
ma sono sempre qui
nella mia piccola isola.

Sai cosa c’è che mi fa star bene quando penso a te,
il tuo bel viso che c’ho in mente è il sole che riscalda qui,
il vento le note che canti la sera quando torni a casa,
il tramonto, un cocktail tropicale che non dico che cos’è.

Passano i mesi, le estati, gli inverni
lontano da te.
Passano i giorni, i minuti, i secondi
ma sono sempre qui
nella mia piccola isola.

Poi cosa c’è, io lo so bene, vuoi vedere se
hai anche tu un posto al sole, qua, proprio dentro di me.
Sì, non c’è nessuno a questo mondo che ti può portare via,
è calmo il mare questa sera, è calda questa melodia.

Passano i mesi, le estati, gli inverni
lontano da te.
Passano i giorni, i minuti, i secondi
ma sei sempre qui
nella tua piccola isola,
nella tua piccola isola.

 

 

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Non mi fermerai

Non mi fermerai

Camminavo dritto per la mia strada
Con la pioggia che scendeva e mi bagnava
Non avevo voglia di tornare a casa
Non avevo voglia di qualsiasi cosa
Quando tu ti sei fermata
E mi hai detto “Dacci un taglio a questa vita, così non va!”
È stato molto forte, quasi un colpo al cuore
Asciugavano la pioggia quelle tue parole
E ho capito che non erano tanto per dire
Ho capito che c’era tutto il tuo sentire
Ma dopo tu te ne sei andata
Ed io non son riuscito a dire: “Resta qui, accanto a me”

E adesso è facile qualsiasi “Dove sei?”
E adesso è facile qualsiasi “Non ci sei!”
Ma è più difficile guardare la tua foto
E non capire se arriverai

Mi dicevo: “L’ami come nessun altro,
Vedrai che prima o poi se ne renderà conto,
Non c’è bisogno di starle vicino
È stato scritto tutto quanto nel destino”
E invece tu sei già sparita
Ed io non so se sbaglio qualche cosa nel volerti qui
Forse ti dovrei chiamare ad ogni ora,
Farmi trovare sempre sotto casa tua
Vorrei essere un pensiero fisso nella mente
Ma ad essere insistente non guadagno niente
Aspetterò una risposta
Ed intanto ho dato un taglio a questa vita e adesso va

E così è facile …

Se chiudo gli occhi il tuo viso è sempre qui
Non c’è nessuno che ti può portare via
E io ti canto come non ho fatto mai
Anche adesso…
… e non mi fermerai!

 

 

 

Melodie perse

Melodie perse

Tu non sai cos’è
Che mi prende la mano
E mi porta con sé
Lontano da questa città
Melodie perse
Segnano la mia strada
Note cariche di
Frutti che non sai
E la sera
Vibra dentro di me
Scherzo del Destino
Una catena accanto a me.

Luce che non sai
E che non vedi mai
Scalda il cuore di chi
Per la sua mano rischierà
La città cerca
Con i suoi falsi dei
Di rinchiuderti qui
Dentro casa tua
È già sera
La notte mi porterà
Ancora più lontano
Dove l’alba regnerà

 

 

Motivo sotto pelle

Motivo sotto pelle

Quante parole inutili
Girano nell’aria mentre tu
Una terra l’hai trovata ovunque sei
Chissà con quali occhi guardi noi
E tutto ha un motivo sotto pelle
E tutto ha un motivo sotto pelle

Lontano da quel mare infido
Una risposta nelle mani hai
Cercata in cinque righe fragili
Hai lasciato un ponte che non cadrà mai
E tutto ha un motivo sotto pelle
E tutto ha un motivo sotto pelle

Chissà perché ti voltano le spalle
È tutto così semplice
Hanno paura di perdere le folle
Ed io non mi voglio complice
Ma tu ormai sei sopra di loro
Ma tu ormai sei sopra di noi
E canterai!

Canti parole limpide
Colori affascinanti e ancor di più
E nei tuoi fogli vivono, lo sai
E sono uno specchio gli occhi suoi
Che tutto ha un motivo sotto pelle
Che tutto ha un motivo sotto pelle

Chissà perché …

Non potrò scordarti mai
Anche se non ti ho visto mai
E tutto andrà come deve andare
E nessuno ci potrà cambiare

Chissà perché

Ad Alessandro Bono

Percorsi della mente

Percorsi della mente

Laggiù, in fondo alla valle, ai confini dell’impero, un’immagine di uomo:
guarda la luna inchiodata al cielo
che ogni ciclo scopre la traccia di un sentiero
che si perde / nella coltre dove / finiscono / il cielo e le stelle

Pensieri che frugano nel tempo e cercano uno spazio di felicità
Ponti costruiti poi crollati e tu che cosa hai fatto nella mortalità
Hai lottato / hai ricominciato / hai sperato / e in ginocchio hai pregato
per la muraglia che ti protegge nonostante il tuo male,
perché la prossima volta regga al vento occidentale

Non aspettare, prendi e vai
più aspetti e meno tempo hai
Non aspettare, rischia e vai
e qualcosa cambierà, vedrai !

Vecchio, ti senti un uomo stanco
sei caduto nella fossa prima ancora di partire
Freddo, hai sopportato il ghiaccio il caldo, e la paura, uscendo dalle file
delle mura / della tua città / insicura / cosciente dell’età

Venti, o forse sono trenta, gli anni che conteggi, mai vissuti fino in fondo
Sogni, spettatore attento, mentre ogni cosa fugge nell’arco di un secondo
Hai raccolto / la sabbia dalle scarpe / e le orme / oramai si sono perse
e adesso sei fermo e non sai più a che cosa guardare
ti giri intorno sorpreso dal sole e senti una voce gridare:

Non aspettare …

Ma ora con il sole sulla testa, con la vista offuscata dal sudore / ti sembra di vedere il mare, non ne sei sicuro, non senti il rumore / e poi con la sabbia che s’alza ed il vento che la spinge in bocca / hai sete ma vorresti tanto dire basta / e corri, e dopo ti fermi, hai il fiatone, ma poco e riprendi / cadi a terra, ti alzi e cammini, i tuoi sogni ti sembran vicini / guardi intorno confuso e stanco, il tuo avvenire è solo un foglio bianco / ma non hai più la forza per scrivere.

Laggiù, in fondo alla valle, ai confini dell’impero, un’immagine di uomo

 

 

 

 

 

Cuore di principessa

Cuore di principessa

Cammino e nel viaggio passo ponti e taglio città
stabile il tempo, non ci sono mai temporali
attraverso un regno
sento la gente che parla per le strade:
problemi al castello

La principessa è infelice e non vuole più mangiare
si deve sposare perché glielo impone il padre
e le dame a corte
mi chiamano per tirare su l’ambiente
ed eccomi qua

“Io vorrei raccontarvi di una storia
vissuta tempo fa
io vorrei suonarvi melodie e canzoni
imparate nelle città
vorrei incidere un sorriso
eterno solco sul suo viso
ma sono solo un trovatore
che non sa
che cos’è
la felicità”

Lei mi prende in disparte e dice:
“Di un cavaliere narrami le gesta
nobil d’aspetto, e imponente nell’armatura,
tra sguardi e misteri
sia fiero
nel raccontarmi la sua vita
alla ricerca di me”

E io le racconto
di un uomo come tanti altri
che lavora nei campi
e torna a casa stanco la sera
ed è in attesa
di un abbraccio che lo possa confortare,
da portare all’altare

Ed io vorrei continuare ma mi fermo
perché lei piange già
umilmente le domando se ho sbagliato
a cantare così,
volevo incidere un sorriso
eterno solco sul suo viso
ma io che sono un trovatore
non so se
posso dare
la felicità

“Lo vedo sempre quest’uomo che hai descritto
passeggia nel feudo e io lo osservo dalla mia torre
e nei miei sogni, dove posso vivere come una contadina,
io lo abbraccio già”

 

 

Preludio delle parole dette

Preludio delle parole dette

Giocare a ricordare le parole
non è stato mai il mio forte
Non chiedermi che si è detto quella sera
è inutile che insisti, non lo so

Per queste cose non ho aggettivi adatti
e in fondo, lo vedi bene, non ne ho mai
Non so citare grandi nomi e frasi fatte
per riuscire a togliermi dai guai

So solo che qualcosa di importante
accadeva come un lampo in quel momento
forse è stato il tenero sorriso,
custode di una luce che aveva dentro,
oppure, caso strano, proprio tu

Le mie parole stanno sempre un passo sotto
quelle mitiche dei tuoi famosi eroi
e le avventure che vivo sono proprio piccole,
io viaggio tra Topolino e Robin Hood

Ma giocare a ricordare quel momento
è un’esplosione che mi tocca il cuore
non è certo come prendersi un caffè
chiacchierare di Beethoven o di Chopin

E sento che non scordo quello sguardo
e quegli occhi strani a illuminare il giorno
con te voglio percorrer questa strada
con te poter parlare ancora a lungo
del genio di Mozart e Debussy

Testo di Daniele Bomber Bottoni
Musica di Ivano Conti

 

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Nuovo blues quasi perfetto

Nuovo blues quasi perfetto

La donna mia m’ha lasciato, ma non facciamone un dramma
Sai quante volte succede tra un uomo e una donna
L’avessi almeno capito che lei non era il mio tipo

L’altro ieri ho portato il mio cane a passeggio
Mi son distratto un momento, ero anche un po’ stanco
E sai che è accaduto: il cane mio m’ha lasciato!

E adesso ti dico come sto
E adesso ti dico cosa provo
E adesso ti dico cosa sento:
Sono molto contento!

Non ho problemi d’orario, ho più tempo per me
Sto di più con gli amici, sono proprio felice
I giorni passano lisci: prevedo anche gli imprevisti

Non mi interessa per niente, ciò che dice la gente
Questo è un blues che io sento e lo canto con sentimento
Ma chi l’avrebbe mai detto: è un Blues quasi perfetto!

E adesso …
… sono ancora contento!

Ma ripensandoci bene, a volte manca qualcosa
Tutto è alquanto banale … non mi mancherà il cane?
Senza animali sto bene! Forse è qualcos’altro

E se fosse la donna? Potrebbe ritornare
Meglio trovarsene un’altra molto più normale
Ma che mi voglia bene … almeno quanto il mio cane!

E adesso …
… nonostante tutto
sono ancora contento!

 

Questo brano è  in vendita su iTunes Store

 

A braccia aperte

A braccia aperte

Sono confuso
Non ho le idee chiare
In quest’istante dimmi che dovrei fare
Mi trovo a un bivio
Non so dove andare
Quasi mi fermo e mi metto a cantare
A sognare
Ma ci sei tu
Ma ci sei tu davanti a me

Sei il mio passato
Un ricordo non chiaro
Sei il mio presente, “non ti voglio, io vado …”
Ma c’è una catena
Che non riesco a spezzare
È uno sguardo che mi chiede di amare
Di sperare!
Come potrei?
Come vorrei averne il coraggio …

Ho detto: “Basta, io ci do un taglio
Non riesco a vivere di questo mio sogno
Ho bisogno di un contatto reale
Ho bisogno di una mano da amare”
Son senza radici e appassisco in fretta
Non riesco ad andare lontano
Mi volto di scatto e sei ancora lì
Mi stai aspettando, dici, a braccia aperte

Mi sono arrabbiato
Con i miei amici
Loro han tutti degli sguardi felici:
Hanno una base
Sulla quale cantare
Ed io, cretino, ti continuo a evitare …
Io sto male
Non sono capace,
Non sono capace di restare solo

La pioggia sporca
Di cui sento parlare
Non sa pulire
Il mio ruvido cuore
C’è un gelido vento che spezza le ossa
Vorrei un rifugio ma non so dove andare
Dove bussare:
Le porte son chiuse
Le porte son scure e senza nome

Ho preso un coltello e l’ho sporcato di sangue
Mi sono trovato una ferita sul fianco
Bianco e lontano il mio avvenire
Grido: “Amico cosa aspetti a venire?”
Ho bestemmiato per un mio grave errore
Ho aggiunto tristezza ad un altro dolore
Mi volto ancora, una lacrima agli occhi
Mi stai aspettando, dici, a braccia aperte!
A braccia aperte!
A braccia aperte!