220 – Sole (2025)

Tutto gira intorno a te
Sei esattamente al centro
È chiaro che senza ti te
Niente avrebbe senso
Eppure sei così lontana
E spesso ti nascondi
Fai sentire la tua assenza 
Con la tua presenza
Dentro a un’apparenza

Ma di notte… sai che c’e?
Io guardo le altre stelle
Anche se voglio te
E tu non sei tra quelle

È solo un gioco di parole
Che nessuno capirà
Tu sei e sarai sempre il sole
Che illumina i pianeti
Ma la tua luce non arriva
A chi è fuori dal giro
E non ti chiedi come sto
Perchè forse sei felice
Forse… ma non si dice!

E di notte…

Sono tante le cose che non so  
Non conosco le coordinate
E questo è un viaggio che non farò
Mi dispiace…

Ma di notte…


Presentazione

“Sole” è un brano che fonde cantautorato contemporaneo e metafora cosmica, costruito attorno all’immagine del sole come figura femminile distante e totalizzante. Il testo gioca con concetti astronomici e relazionali, creando un parallelismo tra l’orbita planetaria e la dinamica di un amore irraggiungibile.
La struttura è lineare ma ricca di tensione emotiva, con strofe descrittive e un ritornello che ribalta il punto di vista: il protagonista, escluso dal “sistema solare”, osserva altre stelle consapevole che nessuna potrà sostituire quella vera.
Il brano si chiude con un bridge che accetta la separazione, segnando un distacco pacato ma malinconico.
Un arrangiamento essenziale può rafforzare il senso di spazio e solitudine che pervade il testo.


Analisi del testo

1. Strofa 1 – Introduzione al Sole come figura femminile

Tutto gira intorno a te / Sei esattamente al centro
Il sole è visto come fulcro universale e metafora di una persona fondamentale ma distante.
L’ambivalenza è immediata: “senza di te niente avrebbe senso”, ma allo stesso tempo “sei così lontana / e spesso ti nascondi”.
L’apparente vicinanza è solo un’illusione: “Fai sentire la tua assenza con la tua presenza” — una delle frasi più potenti e ossimoriche del brano.

2. Ritornello – Contrasto tra desiderio e rassegnazione

Ma di notte… sai che c’è? / Io guardo le altre stelle / Anche se voglio te / E tu non sei tra quelle
Il cuore del brano: chi canta si consola con ciò che resta, ma l’oggetto del desiderio (il sole) è per definizione assente durante la notte.
È un ritornello dolceamaro, che fonde ammissione e nostalgia senza sfociare nel patetismo.

3. Strofa 2 e Bridge – Esclusione e accettazione

Tu sei e sarai sempre il sole… ma la tua luce non arriva a chi è fuori dal giro
Questa strofa introduce la dinamica del sistema solare come metafora sociale o affettiva: c’è un centro e c’è chi ne è tagliato fuori.
Il bridge conferma questa distanza:
Non conosco le coordinate / e questo è un viaggio che non farò
È il momento della resa. Non per debolezza, ma per realismo.
Il brano non cerca di cambiare le cose, ma di raccontarle con poesia e lucidità.


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