Sfogliato da
Autore: Ivano Conti

A braccia aperte

A braccia aperte

Sono confuso
Non ho le idee chiare
In quest’istante dimmi che dovrei fare
Mi trovo a un bivio
Non so dove andare
Quasi mi fermo e mi metto a cantare
A sognare
Ma ci sei tu
Ma ci sei tu davanti a me

Sei il mio passato
Un ricordo non chiaro
Sei il mio presente, “non ti voglio, io vado …”
Ma c’è una catena
Che non riesco a spezzare
È uno sguardo che mi chiede di amare
Di sperare!
Come potrei?
Come vorrei averne il coraggio …

Ho detto: “Basta, io ci do un taglio
Non riesco a vivere di questo mio sogno
Ho bisogno di un contatto reale
Ho bisogno di una mano da amare”
Son senza radici e appassisco in fretta
Non riesco ad andare lontano
Mi volto di scatto e sei ancora lì
Mi stai aspettando, dici, a braccia aperte

Mi sono arrabbiato
Con i miei amici
Loro han tutti degli sguardi felici:
Hanno una base
Sulla quale cantare
Ed io, cretino, ti continuo a evitare …
Io sto male
Non sono capace,
Non sono capace di restare solo

La pioggia sporca
Di cui sento parlare
Non sa pulire
Il mio ruvido cuore
C’è un gelido vento che spezza le ossa
Vorrei un rifugio ma non so dove andare
Dove bussare:
Le porte son chiuse
Le porte son scure e senza nome

Ho preso un coltello e l’ho sporcato di sangue
Mi sono trovato una ferita sul fianco
Bianco e lontano il mio avvenire
Grido: “Amico cosa aspetti a venire?”
Ho bestemmiato per un mio grave errore
Ho aggiunto tristezza ad un altro dolore
Mi volto ancora, una lacrima agli occhi
Mi stai aspettando, dici, a braccia aperte!
A braccia aperte!
A braccia aperte!

 

 

 


Strade nel tempo

Strade nel tempo

Ciao, come ti va? È da tanto che io e te non ci sentiamo
Che non ci raccontiamo un po’
Quello che è accaduto in questi anni è volato via col vento
Ma non siamo stati a guardare
Io ho preso la mia strada
Tu hai preso la tua strada e rieccoci qua

Sembra strano solo ieri stavamo ore insieme senza mai stancarci
E non ci vediamo quasi più
I nostri compagni, te li ricordi? Quante risate, quante fatiche
E quanti sogni avevamo lì davanti
Chi ha preso la sua strada
Ha seguito quella strada e adesso dov’è?

Mi ricordo di quella sera
E del male che mi faceva
Mi ricordo di quella sera
Tu eri per la strada, tu eri per la strada

Sai, non te l’ho mai detto, ma il tuo sorriso mi dava la forza
Per alzare il capo e guardare avanti
L’inverno l’ho passato al caldo, con la tua voce che riempiva
I miei silenzi e le giornate buie
Poi hai preso la tua strada
Io ho preso la mia strada e il tempo che va …

Ecco qua, la maturità e vent’anni sulle spalle ma cerchiamo ancora
Uno sguardo da bambino
Basteranno i nostri sforzi per attraversare questo mare
Evitando di naufragare?
Per seguir la giusta strada
Per trovar la giusta strada, ma quale sarà?

Voglio viver questa mia vita
Nel più grande modo che ci sia
Voglio viver questa mia vita …
Aiutiamoci se vuoi, aiutiamoci se vuoi

 

34 – Rosa da cercare (1993)

34 – Rosa da cercare (1993)

Sai, io non ho attraversato il mare
son rimasto sulla riva, e sei arrivata tu

Sai, io non ho scalato questa montagna
son rimasto in fondo alla valle, e sei arrivata tu

Quante volte ho urlato,
quante volte ho gridato:
resta qui vicino,
non andare via,
non andare via!

Forse sei proprio tu la Rosa che stavo cercando,
lo scopriremo col tempo, ma adesso non parlare

Lo so, io sto rischiando di farti appassire ogni giorno
ma è una sfida che tu mi hai lanciato e non voglio tirarmi indietro

E se quel tuo sorriso
si farà avanti nel cuore
lenendo questo dolore:
non andare via,
non andare via!

Sai, ho bisogno io di un amore che duri nel tempo
che mi faccia vivere adesso, e che mi possa perdonare
e che mi possa perdonare

 

Sorpresa di Febbraio

Sorpresa di Febbraio

Stai ferma lì, ti devo parlare:
Ma dimmi un po’ che ti ho fatto di male?
Ma come puoi giudicare da un solo gesto
Sei mesi di vita passati assieme?

Certo hai ragione, son stato scortese
Ma subito dopo ho fatto le mie scuse
Non era mai capitato, mai prima d’ora
Ma mi hai condannato e son rimasto fregato

E quella tua amica
È anche peggio di te:
Io sono “un fallito”
Fin dal primo giorno che m’ha incontrato

Che stronza sei, ma che stronza sei!
Guardati dentro, che stronza sei!
Ma dimmi un po’ che fine hai fatto fare
ad un cuore che dovresti avere

In fondo ti ho chiesto di lasciarmi vivere,
Di lasciarmi uscire, di farmi respirare,
Ma tu mi stai chiudendo la porta in faccia,
Lasciamelo dire: non è che mi piaccia!

Me la son voluta, me la son cercata
Pensavo di farcela senza fare fatica;
Ho chiesto il tuo aiuto e questa è la risposta:
“Ragazzo mio, usa la testa!”

E un’altra tua amica,
Che non si fa mai vedere,
Senza pensarci troppo,
Ha detto: “Questo è da fregare!”

Che stronza sei…

La canzone di Frank

La canzone di Frank

Frank era il più veloce quando faceva le gare a cavallo
Aveva soltanto 8 anni ma nessuno riusciva a imitarlo
Impugnava la sua pistola
Con la rabbia di un vero cow-boy
Con fatica teneva quel peso,
Ma non sbagliava un colpo, sai, e poi …

I suoi amici lo fissavan negli occhi quasi a volere un duello,
Ma nessuno aveva il coraggio anche se era un gioco, il duello
Quegli occhi azzurri e profondi
Facevano credere che
Sarebbe diventato un giorno
Il più grande terrore del west, ma poi …

Un giorno mentre sfidava il vento e correva a cento all’ora
Vide di lontano un uomo che sembrava aspettare lui
Strattonò il cavallo e tirò fuori
L’arma dalla cintura,
Ma quello, tendendo la mano
Gli disse : “Non avere paura!

Frank, perché questa rabbia che ti porti in cuore?
Non è facendo del male che plachi il dolore
Frank i tuoi fratelli ti stanno aspettando
Sveglia! che a scuola arrivi in ritardo!!!!”

Francesco non è mai stato veloce a lavarsi e vestirsi in tempo,
Quanta fatica ci vuole a lasciare quel magnifico mondo!
Non ha gli occhi azzurri e profondi,
Ma un cuore tenero e grande!
Non sfida mai nessuno a duello
È un grande amico per tutti!

Questo è Frank, il vero Frank!
Questo è Frank, il vero Frank!

 

 

 

Lui e lei

Lui e lei

Lei è una piccola ragazza,
il suo nome è Laura,
e non si sa da dove venga.
E’ spuntata fuori un giorno
era in quarta ginnasio,
forse per puro caso
Sta di fatto che ha incontrato lui
Ed ora in classe non pensa ad altro che:

“Quando suona la campana?
son le un quarto già da un pezzo,
Cosa me ne frega se c’è storia,
se non lo vedo, io divento pazza!”

Lui è l’amico Bona,
detto anche Andrea,
stonato più di una campana
Era sempre circondato
da fanciulle in buono stato,
fino a qualche anno addietro
Sta di fatto che ha incontrato lei
Ed in classe non pensa ad altro che:

“Quando suona la campana,
son le un quarto già da un pezzo,
E l’intervallo dura poco,
e io se non la vedo, io divento pazzo!”

E la morale di questa storia
è che non ci importa come finirà
se sull’altare o a pugni in faccia
ma solamente quello che c’è già:

“Quando avremo un po’ di pace,
son le un quarto già da un pezzo,
E l’intervallo dura poco,
se non si vedono, noi diventiamo pazzi!”

 

Necessità assoluta

Necessità assoluta

Ho bisogno di vivere, tu sai cosa vuol dire
Ho bisogno di vivere, tu mi puoi aiutare?

Non sono io il regista, non il primo attore
Non sono una comparsa, neppure l’autore
La mia vita è un film che vedo alla TV
Non mi da emozioni o io non le provo più
Se potessi tornare indietro nel tempo
La Giudea sarebbe il posto prescelto

Ho bisogno di vivere, tu sai cosa vuol dire
Ho bisogno di vivere, tu mi puoi aiutare?

E invece mi ritrovo piegato sopra un banco
A studiare qualche cosa, a capire chissà che
Ma è più l’amarezza che esce dal mio cuore
E non tutti quei numeri che chiede il professore
Se potessi tornare indietro nel tempo
La Giudea sarebbe il posto prescelto

Ho bisogno di vivere, tu sai cosa vuol dire
Ho bisogno di vivere, tu mi puoi aiutare?

Ma che ingrato sono io con tanta gente
Tu sei qui accanto a me e non me ne accorgo
Ma quanto dolore creo io e non é niente
Quel che cerco è proprio qui e non me ne accorgo

Ho bisogno di vivere, tu sai cosa vuol dire
Ho bisogno di vivere, tu mi puoi aiutare?

 

Ritorno a casa

Ritorno a casa

Mi sono alzato e ho stracciato le carte
La pioggia scendeva e un suono acuto mi apriva le porte
Ho raccolto il mio sacco e tutti i miei sbagli
E sono arrivato fin qui

Giornate di sole, nebbia fitta nel cuore
Ho negato la mano a chi saliva e chiedeva il mio amore
Ho rubato sorrisi, violentato le idee
E sono arrivato fin qui

Sono arrivato fin qui, sono arrivato fin qui
Ma il cuore non regge ed io
Il cuore non regge ed io
Sai che non vivo più, sai che non vivo più
E adesso ho capito che…
Adesso ho capito che…

Credevo che via, lontano dal tuo profumo
Sarei arrivato fino a dove il cielo cambia colore
Mi hanno ingannato, ma non mi sono fermato
E sono arrivato fin qui

Ho conosciuto il dolore, e le sue spine taglienti
E il mio sangue cadeva sul duro asfalto senza fare rumore
E il tuo viso era lì che chiamava il mio nome
Sono arrivato fin qui

Sono arrivato fin qui, sono arrivato fin qui
Ma il cuore non regge ed io
Il cuore non regge ed io
Sai che non vivo più, sai che non vivo più
E adesso ho capito che…
Adesso ho capito…
Torno a casa da te!

 

 

 

 

Fotografia

Fotografia

Fotografia con disegnato il tuo viso
Avrà qualche mese, ma non è scomparso il sorriso
Poi chiudo gli occhi e corro indietro nel tempo,
Com’è lontano il giorno che mi hai dato la mano

In camera mia, vicino ai libri di scuola,
C’è quel regalo di un lontano venerdì sera
Per te senza senso, per me ha un grande valore
Mi ricorda sempre che avevo un posto nel tuo cuore

Uoo… Canzone d’amore
Uoo… Canzone d’amore
Uoo… Canzone d’amore
Non lo sai, ma è una canzone d’amore!

Un’altra fotografia con disegnato mio padre
Mi tiene un braccio al collo ed io sono ancora bambino
Mi ricordo il profumo del dopobarba che usava
E della sua auto e di quando la guidava

Gli amici miei adesso son tutti in vacanza
Ma li sento lo stesso vicino, in questa stanza
Mi passan davanti i loro volti, i loro discorsi
“E’ stupenda la vita!”, li sento anche cantare
Oh… Oh…

Uoo… Canzone d’amore
Uoo… Canzone d’amore
Uoo… Canzone d’amore
Non lo sai, ma è una canzone d’amore!

La stessa fotografia con disegnato il tuo viso
So che diresti, ma non la butterò via
Mi dispiace soltanto che il nostro destino è diverso
Ma ti amo lo stesso e a volte, sai, ti aspetto!
Ti aspetto ancora!
Ti aspetto ancora!

Se non ci fosse Lui

Se non ci fosse Lui

Se non ci fosse Lui, non bastereste voi
Se non ci foste voi, come incontrerei Lui?
Se non ci fosse Lui, non bastereste voi
Se non ci foste voi, come incontrerei Lui?

Vedi amico caro che mi stai di fronte
Come è facile sbagliare credendo di esser forte,
Quando sei sicuro di aver tutto nelle mani
Quando sai già tutto quello che si deve fare
Allora, credimi, nelle mani avrai solo sabbia
E non riuscirai a fare un solo passo!

Se non ci fosse Lui, non bastereste voi
Se non ci foste voi, come incontrerei Lui?
Se non ci fosse Lui, non bastereste voi
Se non ci foste voi, come incontrerei Lui?

Perché guardi i muri, continui a legger libri
Con che coraggio dici “amore, io ti voglio bene”
Che cosa son gli amici, che cosa sono gli altri
Se non Lui che ti dice: “Guarda, puoi esser felice!
Allora, seguimi Io sono in mezzo a chi,
Ama il prossimo, ama la vita!”

Se non ci fosse Lui, non bastereste voi
Se non ci foste voi, come incontrerei Lui?
Se non ci fosse Lui, non bastereste voi
Se non ci foste voi, come incontrerei Lui?